Il sangue artificiale: elementi e materiali


Il sangue artificiale è stato oggetto di ricerca da parte di diversi centri di ricerca in varie parti del mondo, pertanto non ne esiste un solo tipo. In seguito sono illustrate le principali tipologie di sangue artificiale e le rispettive composizioni.

Tra i filoni di ricerca più promettenti, figura la creazione di sangue artificiale mediante la generazione di eritrociti in vitro, a partire da cellule staminali multipotenti, che sembrerebbe offrire una eccellente plausibilità scientifica e una conseguente applicazione assistenziale. 

Gli scienziati dell’università di Babes-Bolyai in Romania hanno creato un sangue artificiale partendo da una proteina estratta dai vermi marini chiamata emeretrina, che si combina con acqua, sale e albumina. Il liquido ottenuto, essendo privo di emoglobina, è totalmente incolore; per ora il surrogato è stato testato unicamente sui topi, sono necessari ancora due anni di ricerche perché venga testato sull’uomo.

Nel 2010, il team americano della University of California Santa Barbara e della University of Michigan mise a punto un sostituto sintetico del sangue umano, realizzando delle molecole sintetiche dalla funzione analoga a quella dell’emoglobina, composte da perfluorocarburi (composti chimici formati da carbonio e fluoro). A ciò vengono aggiunti acqua, vari farmaci e i coloranti che si usano per realizzare analisi di tipo radiografico, come gli Mri e i Cat scan. 


Tra i diversi tipi di sangue artificiale spicca l’Hemopure, ottenuto partendo dall’emoglobina dei bovini (l’emoglobina è la proteina responsabile del trasporto dell’ossigeno attraverso i globuli rossi e del suo scambio con i tessuti che ne hanno bisogno). Questo surrogato ha dato alcuni risultati promettenti ed è stato utilizzato in una serie limitata di test clinici negli Stati Uniti.

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